Spreadsheet in inglese significa foglio di calcolo oppure è detto foglio elettronico Il principio su cui si basa è abbastanza semplice: fornire una tabella, detta anche foglio di lavoro, formata da celle in cui si possono inserire dati, numeri, formule ed elaborare dati e tracciare efficaci rappresentazioni grafiche. Le celle, sono la base fondamentale del foglio di calcolo per essere riconoscibili, sono costituite da una lettera e un numero. Le colonne sono indicate dalle lettere mentre le righe dai numeri. I fogli di calcolo automatizzati offrono un gran numero di funzionalità per il calcolo e la creazione di grafici per la visualizzazione e la modifica di dati tabulari. Possono inoltre essere utilizzati efficacemente per memorizzare elenchi di informazioni. Attualmente il foglio di calcolo maggiormente utilizzato è Microsoft Excel. In alcuni casi può accadere che i requisiti degli elenchi crescono in complessità e pertanto può diventare difficile gestire i dati in un unico foglio di calcolo. Un'applicazione di database relazionale è più adatta alla creazione e all'utilizzo di elenchi complessi, si parla in questi casi di DBMS: database management system. Quest’ultimo è un sistema software progettato per consentire la creazione e manipolazione efficiente di database (ovvero di collezioni di dati strutturati) solitamente da parte di più utenti. I DBMS svolgono un ruolo fondamentale in numerose applicazioni informatiche, dalla contabilità, alla gestione delle risorse umane e alla finanza fino a contesti tecnici come la gestione di rete o la telefonia.
Tra i DBMS più diffusi, troviamo Oracle, sviluppato su modello relazionale e scritto in linguaggio C ed ha come diretto competitor di Microsoft SQL SERVER; nel pacchetto Microsoft office è inoltre possibile trovare Microsoft Access accessibile grazie all'interfaccia grafica (Northwind è uno degli infiniti database che usa Access); tra gli open source ritroviamo MYSQL che possiede delle interfacce per diversi linguaggi di programmazione.
Analogie e Differenze
Database e fogli di calcolo presentano molte analogie tra di loro. Se prendiamo ad esempio le due più conosciute applicazioni come: Excel e Access riscontriamo che entrambe consentono infatti di eseguire potenti query per ordinare e filtrare i dati, eseguire calcoli, utilizzare maschere per aggiungere, modificare, eliminare e consultare i dati con facilità, utilizzare, visualizzare tabelle pivot e grafici pivot per gestire i dati in modo interattivo, generare rapporti sui dati e visualizzarli in più formati. Inoltre consente di importare dati da database esterni, creare pagine web ed in ultimo entrambe le applicazioni organizzano i dati in colonne, dette anche campi. Nonostante tutte queste somiglianze bisogna comunque considerare che Excel rimane un foglio di calcolo mentre in un database i dati vengono memorizzati in tabelle molto simili ai fogli di lavoro, ma progettate per l'esecuzione di query complesse in relazione ai dati memorizzati in altre tabelle e posizioni, nonché in campi di altre tabelle.
Che cos’è un Open Source?
Un open source è una sorgente aperta, indica un software i cui autori (più precisamente i detentori dei diritti) ne permettono, il libero studio e l'apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti. Questo è realizzato mediante l'applicazione di apposite licenze d'uso. La collaborazione di più parti, in genere libera e spontanea, permette al prodotto finale di raggiungere una complessità maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di lavoro. L'open source ha tratto grande beneficio da Internet, perché esso permette a programmatori geograficamente distanti di coordinarsi e lavorare allo stesso progetto. I software open source oggi più diffusi sono Firefox, Open office, Gimp.
Esempi: Open source e Software proprietari
La Rete ha contribuito allo sviluppo e ad una sempre maggiore diffusione dell'open source.
Con il termine open source, traducibile in italiano "sorgente aperto", ci si riferisce a tutti quei software i cui autori ne permettono lo studio e l'apporto di modifiche da parte di chiunque.
Grazie a questa filosofia sono nate vere e proprie "comunità" online che favoriscono lo scambio di informazioni tra sviluppatori, iscritti o comunque semplici utenti che apprezzano un particolare prodotto open source. E' bene precisare poi come open source non sia assolutamente sinonimo di freeware, di gratuito. Sebbene strettamente legati, i termini open source e “software libero” non sono sovrapponibili, mentre con open source si fa riferimento all'apertura del codice sorgente di un programma reso quindi liberamente visibile, analizzabile e migliorabile da parte di chiunque
Con “software libero” si fa riferimento alla tipologia di licenza prevista per l'utilizzo di un'applicazione. Rispetto ai “software proprietari”, le licenze d'uso dei software “liberi” danno la facoltà all'utente di eseguire il programma per qualunque scopo, di consultare il codice sorgente dello stesso ed eventualmente di modificarlo, di copiare e ridistribuire il programma senza alcuna limitazione. Potremmo quindi osservare come il termine “software libero” estenda in qualche modo il concetto di open source incentrandosi soprattutto sulle libertà (diritti e doveri) dell'utente. Allo stesso tempo va detto che utilizzare “software libero” non significa comunque non sottostare a delle regole. Anche questa tipologia di software, infatti, implica l'accettazione di una licenza d'uso che può essere più o meno restrittiva. Le più famose sono la licenza GNU GPL e la licenza GNU LGPL. Nel primo caso, ogni prodotto sviluppato a partire da un software libero dovrà essere distribuito con la medesima licenza. La LGPL è invece meno limitante poiché consente allo sviluppatore di utilizzare codice proveniente dal software libero anche all'interno di applicazioni “proprietarie”: in tal caso, tuttavia, il codice derivato ed incluso nel programma “a sorgente chiuso” dovrà comunque essere sempre reso visibile. Va , comunque, che non tutte le licenze sono compatibili fra loro ovvero non è sempre permesso amalgamare, in un'unica soluzione, due o più codici sorgenti provenienti da software liberi che usano licenze differenti.
Tutto il mondo informatico può essere diviso in due categorie i prodotti proprietari e gli open source. I software proprietari si contraddistinguono dagli Open perché, a differenza di quest’ultimo, il software ha restrizioni tecniche o legali sul suo utilizzo, sulla sua modifica, riproduzione o ridistribuzione, solitamente imposti da un proprietario. In questi software infatti viene reso noto solo il codice binario e non il codice sorgente ovvero segreto commerciale anche se oggi si assiste anche alla possibilità di divulgazione di tale codice per modificare il software a pagamento e con determinati vincoli. Questa iniziativa è chiamata "shared source".
L'accesso aperto e gratuito non deve esimere da un atteggiamento critico volto ad una valutazione necessaria per poter distinguere gli aspetti positivi da quelli addirittura nocivi. L’alto investimento sull’open source da parte delle società informatiche trova ovviamente un riscontro economico, anche se appartenente non sembrerebbe. Difatti, le fonti di guadagno alle quali si rifanno tali società sono riferite a servizi di istallazione e supporto, servizi di personalizzazione, soluzioni commerciali che fanno leva sulla fidelizzazione del cliente, servizi di documentazione che indirizzano il cliente per un uso ottimale del prodotto.
Una volta individuati gli aspetti che frequentemente rimangono nell’ombra, possiamo osservare ora i vantaggi permessi dall’open source. Innanzitutto permette una maggior concorrenza evitando situazioni di monopolio, permettendo abbassamento dei costi, continua innovazione e specializzazione. Altri punti forti dell’open source si riferiscono alla qualità dei risultati; ai costi di attivazione e manutenzione bassi (ammesso che non sia necessario rivolgersi a terzi per tali mansioni); alla possibilità di personalizzazione; alla velocità di aggiornamento; alla portabilità dei risultati; alla continuità di utilizzo.
I software proprietari differenza dei precedenti vengono limitati per utilizzo, modifica, riproduzione e ridistribuzione, poichè hanno a capo un proprietario che attiva restrizioni attraverso mezzi tecnici o legali come: licenze, copyright e brevetti. Tra i vari esempi possiamo citare: Microsoft Office, Winzip, Adobe Photoshop.
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