Come spiega lo stesso ministero dell'Università i dati sono ancora provvisori, ma comunque ufficiali e con tanto di confronto con l'anno precedente. Nell'anno accademico in corso, il 2009/2010, gli immatricolati cioè coloro che si sono iscritti per la prima volta a un corso universitario sono in calo del 2,3 per cento: 304 mila e 600 neo universitari contro gli oltre 312 mila dello scorso anno. Un dato che sommato a quello del 2008/2009 porta a una perdita secca del 5 per cento in un solo biennio. Dalla mia breve analisi, seppur limitata al contesto preso in esame di Scienze della comunicazione, è emerso un netto calo degli iscritti nell'anno accademico 2009/2010, il numero delle iscrizioni registrato è di 833 studenti, un dato che fa sicuramente riflettere rispetto al numero di iscritti registrati negli anni precedenti, basti pensare come le statistiche hanno riportato come nell'anno 2008/2009 il numero di iscritti alla Facoltà di Scienze della Comunicazione è di 1123 e ancora va detto che nell'anno accademico 2007/2008 il numero è in netto aumento in quanto registra un numero di iscritti pari a 1208 studenti.
Volendo apportare una comparazione sui dati a nostra disposizione, notiamo come nel corso di soli quattro anni il calo di iscrizioni è in declino, in quanto sta subendo una trasformazione della domanda rispetto all'offertaò. Nell'anno 2006/2007 i tassi fanno registrare 1338 studenti presso la facoltà dei Comunicatori mentre ad oggi registriamo 505 studenti in meno.
I dati emersi fanno pensare non solo ad una problematica di fondo che deve essere studiata ed analizzata con strumenti ad hoc, ma lascia presagire una serie di cause difficili da individuare e spesso di diversa natura. Il problema non si presenta soltanto nell'ateneo romano ma anche in tutti gli atenei italiani che devono fare i conti con la fuga degli studenti, dagli istituti di formazione.
Il dato è positivo per quanto riguarda le regioni settentrionali, gli immatricolati sono in crescita di ben un punto e mezzo. E' nelle regioni centrali e meridionali che il saldo è negativo. Quest'anno, i neoiscritti negli atenei del Sud sono diminuiti del 7 per cento, nelle regioni centrali il calo è più modesto: meno 2,4 per cento. Quindi Rettori e presidi di facoltà devono, mettere in campo le migliori intelligenze per evitare di ritrovarsi nei prossimi anni con aule semivuote.
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